Esiste un modo per come evitare le meduse e fare in mare bagni rilassanti, piacevoli e salutari. Scopri come evitare le meduse al mare!!!
Nei nostri mari sono ben pochi gli incontri pericolosi per i nuotatori, ma tra questi ce ne sono alcuni che possono provocare conseguenze assai dolorose.
Si tratta di quelli con le meduse, essere capaci di lasciare evidenti e dolorosi segni del loro contatto sulla nostra pelle.
Le meduse sono degli organismi molto primitivi, composti per il 98 per cento di acqua, che per spostarsi nel mare non nuotano come fanno i pesci, ma assecondano il gioco delle correnti, anche se sono comunque provvisti di una fascia muscolare in grado di provocare delle contrazioni per migliorare il galleggiamento.
Insieme ad altri organismi più piccoli compongono quella parte di animali marini che prende il nome di plancton (nel caso, viste le dimensioni, si parla di megaplancton).
Nel Mare Mediterraneo (e conseguenza nei nostri mari) ci sono prevalentemente tre tipi di meduse.
- La Rhizostoma pulmo, più comunemente nota come “ polmone di mare,“ è la più grande: il suo “ cappello ” può superare i 50 centimetri di diametro e ha un colore bianco latte con venature azzurrognole e violacee. Il potere urticante di questo tipo di medusa è concentrato nei suoi tentacoli, piuttosto tozzi e ben visibili, quindi un contatto con la parte esterna del suo cappello può considerarsi meno pericoloso.
- La Pelagia noctiluga è invece più piccola (10 centimetri di diametro) ma più “cattiva”. Il suo potere urticante è disseminato su tutta la sua superficie . La Pelagia, caratteristica per il suo colore rosato/marroncino, nuota solitamente in lunghissime file che formano dei vere e propri sciami e se osservata di notte emette una luce (fluorescente) caratteristica, da cui il sopranome di “medusa luminosa”. La pericolosità di questo tipo di medusa dipende anche dal fatto che possiede tentacoli molto esili e lunghissimi, con cui arriva a colpire anche a distanza.
- La Cothyloriza tubercolata invece è l’unica a essere innocua. Si presenta alla vista come un vaso da fiori capovolto e spesso è accompagnata nella sua migrazione da pesciolini che approfittano degli avanzi del suo pasto. Non è particolarmente grande, mediamente raggiunge i 30 cm di diametro. Il potere urticante delle meduse è racchiuso in alcune vesciche speciali che prendono il nome di nematocisti. Queste si attivano durante il contatto con un corpo estraneo, per via meccanica.
La medusa non decide mai di attaccare l’uomo. È il loro scontro casuale che provoca la reazione istantanea di rilascio del veleno.
Il dolore provocato dalla puntura di una medusa somiglia a quello di una scottatura. Al contrario delle ustioni. Però, il calore può , aiutare la guarigione.
Il veleno contenuto nelle nematocisti è tremolabile, ovvero se sottoposto a calore perde la sua efficacia.
Il migliore pronto intervento possibile a seguito di una puntura di meduse consiste in una sciacquatura abbondante anche con acqua salata.
Per poi procedere a una sabbiatura calda, un lavaggio accurato e quindi nella somministrazione locale di una pomata antistaminica.
Tuttavia se l’arrossamento e il dolore persistono per un periodo piuttosto lungo è sempre meglio consultare un medico, per essere sicuri che non vi sia in atto una reazione di tipo allergico.
La presenza di meduse nei nostri mari è, nonostante il disagio per chi bagnarsi, una buona notizia.
Perché la proliferazione di questi particolari organismi avvieni più facilmente in condizioni di mare pulito.
Le meduse rappresentano infatti un buon indicatore biologico per quanto riguarda la pulizia delle acque ci aiuterà a sopportare con meno fastidio l’eventuale invasioni di uno sciame di meduse nei mari delle località delle nostre vacanze, e a rispettare questi esseri viventi perché rappresentano una parte importante dell’ecosistema marino.