L’ortopedia rappresenta la disciplina medica concernente l’apparato locomotore: pertanto, essa riguarda, nello specifico, lo studio e la risoluzione di patologie congenite, oltre che traumatiche, delle ossa, dei legamenti, delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e dei nervi. Vi rientra, inoltre, anche la traumatologia, ovvero la sezione che si occupa delle lesioni conseguenti ai traumi. Essere in grado di scegliere un buon medico ortopedico può risultare difficile. Al fine di dirigersi nella direzione corretta può essere utile ricercare riferimenti e credenziali nonché porgere le domande giuste. Un esperto in medicina ortopedica fonda la sua preparazione sulla valutazione e il trattamento dei sistemi scheletrico e muscolare, le quali non sono altro che le parti in movimento del corpo. I principali settori dell’ortopedia, dunque, possono essere riassunti in:
– trattamento delle patologie della colonna vertebrale, delle braccia, delle gambe
– studio delle problematiche inerenti all’apparato locomotore
– cura delle lesioni comparse in conseguenza di traumi
Infine, è bene ricordare come un ortopedico debba aver conseguito una specializzazione dalla durata di 5 anni una volta aver superato un concorso nazionale riservato ai laureati in medicina e chirurgia.
Scegliere un bravo ortopedico: tutto quello che bisogna considerare
L’ortopedico è lo specialista che ha conseguito una laurea in medicina e chirurgia una volta aver superato con successo il concorso nazionale finalizzato all’accesso della specializzazione in ortopedia e traumatologia. Al fine di scegliere il migliore in grado di trattare correttamente le diverse patologie, occorre tenere in considerazione una serie di caratteristiche. Innanzitutto, sarebbe preferibile che egli segua periodicamente degli appositi corsi di aggiornamento vertenti sui nuovi metodi di trattamento delle patologie di cui si occupa. Allo scopo di realizzare una scelta consapevole circa il miglior ortopedico a cui rivolgersi, è consigliabile tenere in considerazione una serie di fattori, ovvero:
– il conseguimento di riconoscimenti
– l’esperienza maturata sia in strutture pubbliche sia in quelle private
– lo svolgimento di tirocini
– pubblicazione di articoli o libri
L’ortopedico, poi, deve essere bravo a diagnosticare e a curare le patologie che riguardano la colonna vertebrale, le ginocchia, le spalle e le mani. Si tratta, infatti, di quelle parti del corpo spesso interessate da irritazioni, fratture, malformazioni, reumi e artrite. In più, un medico qualificato deve essere capace anche di realizzare delle protesi.
L’ortopedico e le diverse patologie trattate
L’ortopedia non è altro che la branca della medicina che si occupa della cura delle malformazioni e dei problemi legati all’apparato scheletrico nonché alle strutture ad esso associale come, ad esempio, i muscoli e i legamenti. Un bravo ortopedico deve essere in grado di diagnosticare quelli che risultano essere problemi congeniti o che riguardano la funzionalità delle citate parti del corpo. In merito, occorre sottolineare come queste possano essere diverse: si spazia dai traumi sportivi alle fratture, dall’osteoporosi ai comuni problemi alle articolazioni, per poi finire con i tumori alle ossa. In più, si tratta di una figura professionale che, al bisogno, può effettuare interventi chirurgici conducendo anche operazioni complesse (per fare un esempio, si possono menzionare quelli finalizzati all’inserimento di protesi all’anca). Tra le patologie trattate, in genere, da un ortopedico, si possono citare:
– mal di schiena
– scoliosi
– problemi al ginocchio, come artrosi, lesioni delle cartilagini, quelle del menisco, sindrome femoro-rotulea, problematiche inerenti al legamento crociato anteriore
– fratture
– slogature
– problemi della mano, come la sindrome del tunnel carpale
– problemi dell’anca, come l’artrosi
– problematiche relative alla spalla, come le lussazioni, l’artrosi, sindrome da conflitto sotto-acromiale, instabilità della spalla, lesione della cuffia dei rotatori
– problemi del piede, come l’alluce valgo
Rivolgersi ad un medico ortopedico: quando è consigliabile farlo
In genere, ci si rivolge ad un medico ortopedico per risolvere un problema legato agli apparati scheletrico e muscolare. Ebbene, una volta effettuata un’attenta analisi, lo specialista procederà o ad interventi chirurgici o anche a quelli meno invasivi, come la prescrizione di iniezioni o farmaci, la fisioterapia e la riabilitazione. Le problematiche concernenti le spalle, la schiena, le ginocchia, l’anca e le caviglie possono manifestarsi in diversi modi, quali:
– deformità delle articolazioni
– dolori ai muscoli o alle articolazioni
– grandi difficoltà a svolgere le attività quotidiane
– gonfiori o lividi
– infiammazioni o riscaldamento di determinate aree
In questi casi, dunque, è consigliabile rivolgersi ad un ortopedico al fine di ricevere le cure adeguate per il caso specifico.
Le specializzazioni dell’ortopedico
Lo specialista in tale campo deve essere in grado di effettuare delle corrette diagnosi dei problemi concernenti i sistemi scheletrico e muscolare. La chirurgia ortopedica, nello specifico, riguarda la cura di articolazioni, ossa, tendini, legamenti, nervi e muscoli. Ad oggi, l’ortopedia è affiancata da un’altra disciplina medica, ovvero la traumatologia, cioè quella branca che si concentra sullo studio degli effetti lesivi conseguenza di traumi. Questi ultimi, in particolare, provocano un danneggiamento dei tessuti tale da incidere negativamente su quella che è l’integrità somato-psichica della persona. Da un punto di vista accademico, occorre sottolineare come entrambe le discipline vengano studiate congiuntamente. Tra le prestazioni offerte, generalmente, da tali specialisti, vi rientrano: l’ozonoterapia, l’installazione di protesi all’anca, artrocentesi, la densitometria ossea, la tecarterapia, la chirurgia ricostruttiva, la ricostruzione dei legamenti, le onde d’urto, la chirurgia all’avampiede, la liberazione dei nervi per compressione, l’artroscopia. Circa le specializzazioni, poi, bisogna evidenziare come i medici ortopedici possano essere di due tipi, ovvero generalisti o specialisti. Nello specifico, si fa riferimento a quella distinzione che si basa sull’abilità del soggetto ad effettuare un’analisi generale su ogni problematica che interessa le parti del corpo menzionate nei precedenti paragrafi oppure di risolvere casi connotati da una complessità maggiore relativi ad una o a poche di queste parti stesse.