Diarrea e stitichezza sono i due disturbi che più frequente provocano il mal di pancia nei bambini piccoli. Scopriamo come evitarli.
Per quanto riguarda la diarrea, dal momento della nascita fino ai ventiquattro mesi di vita è molto facile che il bambino ne sia colpito, poiché l’intestino dei più piccini non è ancora abituato a difendersi dai vari tipi di germi che possano introdursi nell’organismo con il latte, le pappe e la frutta.
La stitichezza è un problema che, in genere, si manifesta più avanti, quando si inizia a educare il piccolo all’uso del vasino. A volte, però, può accadere che compaia nei lattanti allattati artificialmente.
Entrambe possono essere evitate seguendo alcuni semplici accorgimenti.
La diarrea è l’emissione frequente di feci molto molli o addirittura acquose causata da un’irritazione dell’intestino. È considerata un problema serio, perché espone l’organismo dei piccoli ad una significativa perdita di liquidi che può aprire la strada alla disidratazione. Nella maggior parte dei casi è provocata da particolari germi, come il Rotavirus, la Salmonella, la
Shighella, che possono introdursi nell’intestino dall’esterno, attraverso il ciuccio o i giocattoli poco puliti, la frutta e la verdura mal lavate o anche le mani.
Più di rado, può essere conseguenza di una cura a base di antibiotici, perché queste medicine non solo distruggono i microrganismi nocivi, ma creano squilibrio anche nell’intera flora batterica intestinale (insieme di germi “buoni” che normalmente abitano nell’intestino) che svolge una precisa funzione protettiva.
In ambito pediatrico si ritiene che la diarrea si possa prevenire osservando alcune semplici regole.Vediamole.
Seguire la massima igiene qualora si possegga un qualunque animale domestico, avendo cura di lavare le mani al bambino ogni volta che vi viene in contatto. Per quanto riguarda cani e gatti, è bene sapere che è possibile che sul loro pelo siano presenti tracce di feci e urine, in cui potrebbero annidarsi alcuni germi, come la salmonella, responsabili della diarrea. È importantissimo, inoltre, lavare accuratamente le verdure con cui si prepara la pappa, poiché è possibile che nella terra in cui esse vengono coltivate si trovino germi aggressivi.
Per evitare ogni rischio, sarebbe opportuno dopo il normale lavaggio prendere l’abitudine di immergere la verdura per circa un minuto in una bacinella d’acqua nella quale siano state precedentemente versate alcune gocce di un apposito disinfettante per alimenti (per esempio, amuchina).
Non dare al bambino il tuorlo dell’uovo crudo specialmente durante l’estate, perché in esso potrebbe albergare la salmonella, spesso responsabile della diarrea infantile. Sterilizzare il ciuccio e le tettarelle del biberon almeno una volta al giorno.
Non rimettere mai il ciuccio in bocca al bambino dopo averlo semplicemente sciacquato sotto l’acqua corrente nel caso sia caduto a terra. L’accorgimento va seguito in particolare se il ciuccio è caduto sul terriccio o su un pavimento in cui camminano animali o tante persone.
Durante il cambio del pannolino bisogna evitare che il piccolo mette le mani nelle feci e poi le metta inavvertitamente in bocca, perché così facendo potrebbe introdurre microrganismi nocivi. Anche se il bimbo è piccolissimo è opportuno lavargli accuratamente le mani almeno una volta al giorno.
Nel corso di un’eventuale cura a base di antibiotici, se il bambino ha qualche scarica di feci molli può essere buona norma dargli fermenti lattici vivi (contenuti nello yogurt oppure disponibili in fiale, nelle farmacie). Si ipotizza, infatti, che queste sostanze aiutino la flora intestinale a ritrovare quell’equilibrio che l’antibiotico tende a scombussolare.
Per quanto riguarda la stitichezza se ne può parlare quando i ritmi di evacuazione del piccolo sono inferiori a tre volte alla settimana e le feci emesse sono così dure da rendere fastidiosa, o addirittura dolorosa, l’evacuazione stessa. Spesso la stitichezza è accompagnata da mancanza di appetito e presenza di gas intestinali.
Nei primi mesi può dipendere dal latte artificiale e, più avanti, dal rifiuto di utilizzare il vasino. La stitichezza può essere prevenuta seguendo alcuni accorgimenti. Vediamoli.
Nel momento in cui il bambino, nutrito artificialmente, inizia a scaricarsi con difficoltà emettendo feci piuttosto dure è consigliabile aggiungere al latte mezzo cucchiaino di malto-destrina, una sostanza che rende le feci morbidi e quindi meno difficili da eliminare. Iniziare il prima possibile con questa “cura” significa evitare che la stitichezza diventi un disturbo cronico. A partire dallo svezzamento, non far mancare mai nel menu giornaliero del bambino una porzione di frutta o di verdura verde cotta, perché i vegetali bolliti aiutano l’intestino a funzionare a dovere.
L’accorgimento deve essere eseguito, in particolare, dalle mamme che a loro volta hanno problemi di stitichezza, poiché è dimostrato che esiste una predisposizione familiare al disturbo. Non iniziare ad introdurre l’uso del vasino prima che il bambino sia pronto per affrontare questa importante tappa.
In genere, il piccolo non può imparare bene a stare senza pannolino prima dei due anni e mezzo, o comunque prima di avere iniziato a parlare. Togliere il pannolino prima del tempo può aprire la strada alla stitichezza, poiché il bambino, per paura di sbagliarsi o, più semplicemente, per contestare l’iniziativa, potrebbe cominciare a trattenere lo stimolo di evacuare.