Negli ultimi anni, la chirurgia ortopedica mini invasiva ha fatto passi da gigante, il design dell’impianto protesico si è evoluto parallelamente al target del paziente e tutto questo i migliori chirurghi dell’anca in Italia lo sanno.
La protesi anca mini invasiva è più piccola di quella tradizionale, rispetta il corpo, viene avvertita dai pazienti come qualcosa di più naturale, una sorta di amica della biomeccanica dell’organismo.
L’età media dei pazienti è scesa dai 65 ai 50 anni. Pazienti più giovani hanno maggiori esigenze, sono più attivi, praticano sport: di conseguenza, l’impianto protesico, oltre a dover risultare più funzionale, necessita di un intervento che rispetti al massimo il corpo e preservi il più possibile l’osso, i tessuti molli e muscolari portando al massimo dei risultati con scomparsa del dolore, netto miglioramento della qualità della vita, ripristino ottimale della funzionalità articolare.
Non ci chiediamo chi sono, oggi, i migliori chirurghi dell’anca in Italia ma quali sono, in particolare, i massimi esponenti della chirurgia ortopedica mini invasiva nel nostro Paese, i più preparati ed esperti nell’impiantare una protesi anca mini invasiva di ultima generazione.
Le grandi scuole della chirurgia ortopedica mini invasiva italiana e la specializzazione
La chirurgia ortopedica europea e, soprattutto, italiana dimostra ambizione, coraggio, sete di innovazione. Basti citare ‘scuole’ come le cliniche del gruppo Humanitas, certificate per i loro standard qualitativi di livello internazionale dalla JCI (Joint Commission International) o l’Istituto Ortopedico Rizzoli, struttura ospedaliera e di ricerca altamente specializzata nel settore dell’ortopedia e traumatologia.
L’intervento eseguito dai migliori chirurghi dell’anca in Italia, in riferimento alla protesi anca mini invasiva, è di routine: dura un’ora circa, i risultati sono sicuri e rapidi grazie anche ai materiali di ultima generazione (ceramica e polietilene) ed alla manualità acquisita da chirurghi super specializzati.
Un chirurgo davvero preparato, che sappia svolgere la sua attività ad alti livelli, difficilmente sa fare tutto: potrà specializzarsi in protesi anca e ginocchio come il Dott. Michele Massaro (specialista stimato in tutta Italia che opera presso gli istituti clinici Humanitas di Milano e Bergamo) e non in altri campi, perché solo acquisendo la giusta manualità chirurgica, unita allo studio approfondito ed all’aggiornamento, lo specialista sarà in grado di perfezionarsi. Per fare questo ci vuole tempo ed un grande impegno quotidiano.
Quali sono i migliori chirurghi dell’anca in Italia: Google è in grado di rispondere?
Digitando “i migliori chirurghi dell’anca in Italia” su Google (motore di ricerca numero uno nel mondo) compare tutta una serie di nominativi e ci chiediamo se questo posizionamento al top coincida con la classifica reale dei migliori specialisti italiani della chirurgia ortopedica mini invasiva.
Si tratta, indubbiamente, di professionisti del settore che, però, sanno sfruttare lo strumento online più potente per rendersi immediatamente visibili su Google rispetto ad altri: stiamo parlando delle strategie SEO, di marketing digitale, algoritmi, parole chiave ed altre tattiche con cui ottenere grande visibilità sui motori di ricerca.
Altri chirurghi, seppure degni di visibilità se non altro per merito professionale, non compaiono o vengono relegati alle ultime pagine o perché non hanno un sito proprio (e vengono, magari, citati da altri) o non lo curano secondo le regole SEO
Insomma, realtà virtuale e realtà ‘reale’ non coincidono.
La qualità scientifica e professionale è una cosa, l’utilità di contenuti ricercati quotidianamente da gran parte degli utenti è un’altra e, a quanto pare, quest’ultima interessa di più al mondo Google.
I migliori chirurghi dell’anca in Italia: il parere del Dott. Michele Massaro
I motori di ricerca e la realtà, spesso, non coincidono e vi abbiamo appena spiegato perché.
Ci siamo rivolti, a questo punto, al Dott. Michele Massaro approfittando della sua disponibilità e grande comunicatività per chiedere il suo personale parere e rispondere, finalmente, alla fatidica domanda: quali sono i migliori chirurghi dell’anca in Italia, grandi esponenti e sostenitori della chirurgia mini invasiva?
Non soltanto ci è stato di grande aiuto, ma ha voluto esprimere il suo personale parere riguardo ad alcune scomode realtà che esistono, tuttora, nel nostro Paese. Il Dott. Massaro ci riferisce che:
“C’è ancora molta disinformazione su questo importante settore dell’ortopedia. Molte persone hanno fatto scelte sbagliate e ne hanno pagato le conseguenze a caro prezzo. In un Paese come il nostro, che registra circa 90 mila interventi di protesi anca all’anno, molti ancora non conoscono la tecnica mini invasiva. Il paziente si reca in ospedale o in clinica, viene visitato da un ortopedico che gli consiglierà l’intervento chirurgico di protesi e lo metterà in lista per l’impianto di una protesi tradizionale. L’errore di base è non rivolgersi a centri specializzati, professionisti qualificati”.
“Studio e specializzazione sono alla base di qualsiasi attività medica, ma credo che per un ‘professionista della salute’ sia fondamentale anche il rapporto umano col paziente. Deve ascoltarlo, capire le problematiche, instaurare un dialogo ed un rapporto di fiducia dando i migliori consigli, smorzando la paura dell’intervento, spronando il paziente a migliorare davvero la qualità della vita senza fare scelte sbagliate”.
“Il paziente ha il diritto di essere informato sulle controindicazioni della protesi tradizionale e sui vantaggi della protesi mini invasiva (tempi di intervento e recupero più rapidi, minore incisione dei tessuti, riduzione di perdite ematiche durante e dopo l’intervento, dolore e gonfiore ridotti). I migliori chirurghi dell’anca in Italia lo fanno. Durante l’intervento vengono sezionati meno tessuti e porzioni ossee, buona parte del collo femorale viene conservata, i rischi di lussazione sono ridotti al minimo”.
Il Dott. Massaro ci fornisce una lista di quelli che, secondo il suo parere di specialista molto attivo sul campo, sono i migliori chirurghi dell’anca in Italia. Eccoli.
Alessandro Massè
Direttore della Primaria Clinica del CTO di Torino e dal 2005 Professore Associato in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università degli Studi di Torino. Dal 2000 al 2007 è stato Responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale Universitaria patologia complessa del bacino presso il Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera C.T.O. Nel 2008 è stato nominato Direttore della Struttura Complessa a direzione Universitaria di Ortopedia e Traumatologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Gonzaga di Orbasso. Dal 2008 è Professore presso l’Università di Torino nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia ed è inoltre titolare di altri insegnamenti presso la Scuola di Specialità in Ortopedia e Traumatologia, la Scuola di Specialità in Medicina Fisica e della Riabilitazione, il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche.
Guido Grappiolo
- Dal 01-02-97 al luglio 2005 Dirigente Medico di 1° livello della Divisione Ortopedica e Traumatologica dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Sv);
- Dall’agosto 2005 Direttore della struttura complessa di Chirurgia Protesica e del Reumatismo Articolare dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Sv);
- Da Giugno 2007 ad Agosto 2008 Coordinatore del Dipartimento di Ortopedia dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Sv);
- Dal Settembre 2008 Responsabile della Chirurgia Protesica dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI) e Professore a contratto presso l’Università di Catania.
Aldo Toni
- Direttore di Struttura Complessa Ortopedia-Traumatologia e Chirurgia Protesica e dei reimpianti d’anca e di ginocchio (incarico rinnovato con delib. n.200 del 13 luglio 2015);
- Direttore di Struttura Complessa Laboratorio di Tecnologia Medica;
- Direttore del Dipartimento Patologie Ortopediche-Traumatologiche Specialistiche.
- È responsabile di numerosi progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Sanità, dal CNR e dalla Comunità Economica Europea.
- È iscritto a Società scientifiche con interessi superspecialistiche: European Hip Society; Orthopaedic Research Society; European Orthopedic Research Society; Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia; International Hip Society; International Society for Technology in Arthroplasty; American Academy of Orthopadic Surgeon; Italian Orthopaedic Research Society.
- È autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche.
- Co-editor della rivista scientifica Hip International, organo ufficiale della European Hip Society.
- Membro dell’editorial board di alcune riviste scientifiche: Biomaterials; Journal of Bone and Joint Surgery (Br); Journal of Orthopaedics and Traumatology
Luigi Zagra
- Responsabile dell’U.O. di Chirurgia dell’Anca presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi a Milano.
- Professore a contratto presso la Scuola di Specialità in Ortopedia e Traumatologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano;
- Presidente della European Hip Society (http://www.european-hip-society.org/);
- Direttore operativo del ROLP (Registro Ortopedico Lombardo Protesi) (www. rolp.it)
- Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana dell’Anca e del Sodalizio Lombardo Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri , del Comitato Scientifico RIAP (Registro Italiano Artroprotesi) e dello European Arthroplasty Register, dell’Examination Writing Committee of European Board of Orthopaedics and Traumatology (EBOT) e dell’ Educational Committee dell’EFORT;
Francesco Falez
Direttore del reparto di Ortopedia e Trauma center del Rome American Hospital Nato a Roma il 10/10/1957 e laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; specializzato in Ortopedia e Traumatologia nel 1984 ed in Medicina dello Sport nel 1988 sempre presso la stessa Università.
Claudio Castelli
Dal 2000 è Direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Bergamo. Dal 2013 è anche Direttore del Dipartimento di Emergenza-urgenza.
Assistente Ospedaliero della Clinica Ortopedica dell’Università di Pavia al Policlinico San Matteo fra il 1980 e il 1987, dopo parecchi anni trascorsi come Aiuto Ospedaliero corresponsabile di ruolo alla Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università di Pavia si trasferisce all’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese.