I processi lavorativi di una qualunque azienda necessitano di controlli costanti, non solo per garantire che il lavoro venga svolto nelle tempistiche concordate e ad un livello qualitativo soddisfacente, ma anche per far si che tutto avvenga all’interno di un ambiente sicuro nel quale tutti sanno cosa devono fare e come farlo al meglio, onde evitare che accadano incidenti o che si vadano a creare situazioni di pericolo.
Tra le figure che hanno degli obblighi riguardanti il mantenimento di un ottimale livello della sicurezza dei lavoratori aziendali, grandissima importanza assume quella del datore di lavoro.
Esso deve svolgere il suo compito di gestione al meglio, al fine di evitare che si verichino problematiche tali da tradursi in rischi per l’incolumità e la salute dei lavoratori; un lavoro ben fatto è quello nel quale ogni dipendente sa esattamente cosa deve fare e soprattutto come eseguire il compito in modo tale da salvaguardarne anche la sua integrità psicofisica.
Quali sono gli adempimenti che il datore di lavoro deve porre in atto riguardo la sicurezza dei propri dipendenti?
Ne abbiamo parlato a lungo con i titolari di Studio Zaneboni, che si interessano proprio di garantire un attento servizio di consulenza e formazione nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori.
La normativa di riferimento sulla quale dobbiamo basarci è quella stabilita dal ben noto Decreto Legislativo 81/08, conosciuto anche con il nome di Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Alla figura del datore di lavoro vengono dedicati ben 4 articoli:
- L’Art.15, che indica quali sono le principali misure di tutela che devono essere attuate dal datore;
- L’Art.16, che indica quali sono le funzioni che il datore può delegare a terzi, nel rispetto di particolari condizioni;
- L’Art.17, che parla di quali sono gli obblighi che NON sono delegabili ad altri soggetti;
- L’Art.18, che parla degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro che riguardano sia il datore di lavoro che il dirigente (del cui elenco, particolarmente lungo, rimandiamo al seguente link).
Vediamo brevemente per ogni articolo quali sono gli aspetti principali su cui soffermarsi.
Misure generali di tutela dei lavoratori dipendenti
Questo articolo definisce in termini ben precisi quali sono i compiti che devono essere portati a termine in materia di sicurezza sul lavoro, da parte del datore.
In sostanza al datore di lavoro spetta il compito di valutare tutti i rischi presenti all’interno dell’azienda nella quale opera, ed il suo compito è anche quello di programmare gli interventi di prevenzione che mirino alla eliminazione, o quanto mai alla drastica riduzione dei rischi che possono verificarsi.
Al compito di valutare e prevenire, un altro aspetto che va di pari passo è quello di informare; non è sufficiente capire quali siano i rischi presenti in azienda, se non si fa in modo che tutti i lavoratori dipendenti sappiano esattamente cosa fare per poter lavorare in un ambiente sicuro.
Di seguito facciamo una sintesi delle misure generali di tutela dei lavoratori a cui si deve attenere il datore:
- Valutare l’insieme dei vari rischi possibili che possono compromettere salute e sicurezza dei lavoratori;
- Programmare le opportune azioni di prevenzione, integrandole in modo coerente con l’ambiente di lavoro;
- Porre in atto gli opportuni correttivi in modo da, se non proprio eliminare, quanto mai ridurre i rischi per i lavoratori;
- Fare in modo che il lavoro sia ben organizzato in base ai principi ergonomici (ci stiamo riferendo, qui, all’ergonomia del lavoro, ossia allo studio del rapporto uomo-macchina per garantire un ottimale adattamento reciproco. L’analisi ergonomica non ha solo l’obiettivo di aumentare l’efficienza produttiva, ma soprattutto quello di adattare il luogo di lavoro alle esigenze psicofisiche del lavoratore, con il fine di farlo vivere in un ambiente di lavoro confortevole);
- Garantire un utilizzo limitato di agenti chimici, fisici e biologici all’interno del luogo di lavoro (non pochi incidenti sul lavoro avvengono soprattutto in contesti di questo genere);
- Garantire che ogni lavoratore possa ricevere un adeguato controllo sanitario;
- Effettuare un servizio di informazione e formazione che sia adeguato per garantire la minimizzazione dei rischi all’interno dell’ambiente di lavoro (con particolare riferimento a tutti i lavoratori, i dirigenti, i preposti ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza);
- Consentire al lavoratore di poter utilizzare macchinari, utensili e strumentazioni in modo tale da evitare qualunque rischio per la loro salute e integrità;
- Programmare le misure che si ritengono opportune da attuare nel caso di interventi di primo soccorso, di lotta antincendio e di evacuazioni rese necessarie per il generarsi di pericoli gravi ed immediati;
- Vigiliare sull’effettivo rispetto da parte dei lavoratori delle norme antinfortunistiche che sono state poste in atto;
- Installare dove necessario segnali di avvertimento e di sicurezza.
Delega di funzioni a terzi da parte del datore di lavoro: quando è possibile
Abbiamo visto in misura sintetica e generale quali sono i compiti che spettano al datore di lavoro per garantire la sicurezza di tutte le componenti aziendali; ma esistono dei compiti che possono essere delegabili a terzi?
L’Art.16 parla proprio di questo aspetto e sottolinea la possibilità che ha il datore di lavoro di delegare le sue funzioni (sempre che da regolamento interno aziendale non si escluda a priori questa possibilità), ma pone alcuni vincoli che devono essere tassativamente rispettati.
Prima di tutto, se si sceglie di delegare ad altri, è importante che tale delega sia certificata da un atto scritto con annessa data e firma del datore di lavoro. Il delegato, inoltre, non può essere una persona qualunque, ma deve rispettare una serie di requisiti professionali ed aver maturato una certa esperienza, per far si che vi sia una continuità di lavoro anche dal punto di vista qualitativo.
Al delegato devono, inoltre, essere attribuiti senza limitazioni:
- La totalità dei poteri di organizzazione, gestione e controllo;
- Autonomia di spesa necessaria.
Il fatto che il datore deleghi i suoi compiti, non esclude che esso non possa comunque vigiliare il corretto svoglimento dei lavori e delle funzioni che ha trasferito, sempre ricordando che alcune di queste funzioni non sono delegabili per legge!
Quali funzioni non sono delegabili da parte del datore di lavoro
Nonostante sia possibile per il datore delegare ad altri, ci sono alcuni compiti che non prevedono tale spostamento.
Parliamo in questo caso della valutazione dei rischi aziendali, che effettivamente rappresenta l’obiettivo primario in materia di sicurezza sul lavoro; delegarlo a terzi in questo caso avrebbe poco senso.
In contemporanea a questa valutazione, anche la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (o DVR) non può essere delegata a terzi; si tratta di un prospetto obbligatorio, e raccoglie l’insieme dei rischi riscontrati, con le annesse misure di prevenzione per garantire la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Un’altra funzione non delegabile è quella che riguarda la designazione dell’RSPP.
Si tratta di una persona che viene ritenuta in possesso di capacità e requisiti professionali e che ha il compito di coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; di tale figura si parla proprio nell’Art.32 del D.lgs 81/08, che specifica proprio quali requisiti deve avere in possesso.